08 settembre 2005

sui composti del tè

Innanzi tutto bentornati a tutti quelli che si sono rilassati in vacanza, io da parte mia ce l'ho messa tutta. Fortunatamente amo da morire il tè e di conseguenza il ritorno al mio lavoro è stato mitigato dall'arrivo di nuovi tè e dal piacere di ritrovare quelli a cui oramai non so più rinunciare.
Nelle mie letture estive sono capitati alcuni articoli interessanti sul tè, a volte un pò troppo tecnici ma piano piano e cercando nella bibliografia o scoperto delle cose che mi erano sconosciute ma che rispondevano a delle mie domande ricorrenti.
forse la più interessante è una pubblicazione apparsa su Erboristeria Domani nel quale si parla della teanina. Ohibò direte voi, che roba è? noi si conosceva la teina ma di teanina ( L-Teanina)....
Bè è un aminoacido alquanto raro in natura che guarda caso si trova in buona quantità nel tè, nel vino rosso e in un fungo. Ha mille proprietà, la più evidente è che mitiga il sapore amaro del tè, è uno stimolante se asunto in "solitario" ma diventa rilassante se associato alla teina ( magia dei matrimoni, a volte uno è un poco di buono, si sposa.. mette la testa a posto... misteri della chimica organica!). Interessante e divertente scoprire che il contenuto in teanina cambia con le stagioni, tanta all'inizio dell'estate, meno con il proseguire del caldo; molta se le piante sono ombreggiate, si trasforma in strutture catechiniche con l'esposizione al sole.
Da sempre sappiamo che il tè rilassa, ma realmente non avevo mai capito il perchè, al di fuori che è piacevole, e questo scatena endorfine che ci fanno stare bene, ed è caldo, il che aiuta sempre a rilassarsi, ma non sapevo proprio che conteneva un principio attivo così forte da essere stato sintetizzato dalle industrie farmaceutiche.
Poi mi ero sempre chiesto dell'influenza del sole sulle piante e del perchè un first flush ( primo raccolto) è più morbido di un raccolto successivo, in questo caso bisogna anche sapere che un raccolto anticipato il contenuto di polifenoli è basso ( i polifenoli sono i responsabili di parte del sapore amaro) mentre andando a stagione inoltrata questo aumenta, difatti i second flush di norma hanno una struttura anche al gusto più densa.
Ora non voglio tediarvi anche con tutte le proprietà farmacologiche sulle quali influisce, tipo la pressione e sul glutammato ( responsabile di alcune demenze), se poi siete proprio interessati ditemelo è pubblicherò un post un poco più specifico.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Buono a sapersi, anche se per me una buona parte della "magia" è data anche da come si beve il tè.
Si può bere il tè in maniera frettolosa, avendo la mente occupata a ciò che si dovrà fare più tardi oppure si può bere con calma, in un ambiente rilassante (meglio se immersi nella natura), non avendo altri pensieri che assaporare ciò che si sta bevendo.
Bel blog, complimenti. Si possono proporre dei spunti di discussione?
Grazie. Ciao

bibliotèq ha detto...

Certamente che si può! Nasce proprio per questo.

Anonimo ha detto...

Bè allora ne approfitto :)
Un argomento che vorrei sviluppare è un problema in cui mi sono imbattuto di recente: il tè e i controlli sanitari.
Questa preoccupazione è sorta quando, ordinando del tè con degli amici, ci siamo accorti che la spedizione aveva un ritardo anomalo. Alla richiesta di spiegazioni da parte del negozio, ci è stato detto che un tipo di tè (cinese) da noi ordinato era positivo ad un certo batterio (non ricordo il nome). La nostra fortuna è che l'azienda fa dei controlli in "casa" e quindi non abbiamo fatto altro che aspettare l'altra spedizione.
Vorrei sapere se qualcuno ha avuto esperienze di questo tipo e in generale cosa ne pensate.

bibliotèq ha detto...

Caro Alberto, posso darti qualche delucidazione in quanto importo alcuni ( pochi in realtà) tè dalla Cina. Per entrare in Europa il tè deve assolutamente essere accompagnato da una certificazione sanitaria che ne attesti la mancanza di pesticidi e l'avvenuta pastorizzazione. Se non c'è questa certificazione il tè viene bloccato in dogana; però, anche se accompagnato da certificazione sanitaria la dogana fa dei controlli a campione per sicurezza ( e anche per controllare che sia veramente tè e non ...). Mi risulta difficile credere che il tè arrivato a quel negozio sia stato contaminato, è vero però che dal momento dell'ordine in Cina al momento della spedizione passano circa 20 giorni proprio perchè i controlli che devono essere effettuati su ogni tipologia del tè che verrà spedito, richiedono molto tempo. Tutte le aziende importatrici comunque fanno anche loro dei controlli a campione ma più per essere sicuri di non aver preso fregature ( ossia se il tè è sporco) che altro, ho interpellato un chimico tempo addietro chiedendogli lumi, lui mi ha risposto che è quasi impossibile scoprire realmente i pesticidi in quanto per fare le analisi bisogna sapere cosa cercare e di pesticidi ne esiste un numero talmente alto che i costi di tutte le analisi sarebbero altissimi.
Queste sono le informazioni in mio possesso, poi... siamo in italia....

Anonimo ha detto...

Purtroppo la cosa che in effetti mi preoccupa di più sono proprio i pesticidi, soprattutto in un periodo come questo nel quale c'è molta richiesta di tè verde (lo mettono anche nello shampoo) e quindi (penso) ci sia un uso più massiccio di pesticidi e quant'altro per ottimizzare la produzione. Sono arrivato alla conclusione che i tè più sicuri da questo punto di vista siano quelli più pregiati (mettere del Lung Ching nel bagnoschiuma mi sembra costoso).
Sia chiaro che non voglio scatenare una psicosi, però penso che sia necessario essere a conoscenza di queste cose per tutelarsi.
Ti ringrazio molto per le preziose informazioni.

bibliotèq ha detto...

Fai benissimo ad essere preoccupato, è la stessa preoccupazione che abbiamo quando si comprano le mele, o la carne o qualunque altro alimento! Sul tè c'è un vantaggio, i pesticidi che si utilizzano non sono idrosolubili quindi il rischio di ingerirli ( nella possibilità che siano presenti) è minima, tranne per i tè in polvere che in realta "mangiamo".

Anonimo ha detto...

Salve! E' da un pò che seguo i consigli che pubblichi su questo blog... Ti volevo chiedere se sabato sera, anzi notte sei aperto?
Dovrei fare un giretto al centro e se passo di li... mi consigli qualche thè!
Giuliano

bibliotèq ha detto...

Ebbene si! Sarò aperto sicuramente fino all'una poi dipende dal passaggio ( l'anno scorso ho chiuso alle tre), spero allora di farti sentire un pò di profumi!!!

Anonimo ha detto...

Ciao sono Giuliano, oggi ho rivisto la prof. ed era entusiasta del tè! Quindi ti ringrazio per l'ottimo consiglio. Lo ha definito "spettacolare a vedersi, delicato e raffinato a bersi" Per quanto riguarda le sue sensazioni sul gusto non so in quanto non l'ho assaggiato, magari la prox volta che ti passo a trovare...
Per quanto riguarda me, anche io sono molto soddisfatto del tè che mi hai consigliato... il passaggio dai filtri alle foglie l'ho sentito: all'inizio era un pò troppo "fienoso" (scusa ma non possiedo gergo tecnico) ma ora mi ci sono abituato... Inoltre è bellissimo osservare le foglie sul fondo della tegliera salire una per volta verso la superfice mentre si aprono... in controluce si può osservare anche una sostanza trasparente scendere lentamente verso il fondo. Sai dirmi cos'à?
Ti ringrazio di nuovo per tutti i tuoi consigli... a presto!

bibliotèq ha detto...

Ciao Giuliano, sono felice che il regalo abbia avuto successo! quella sostanza, presuppongo si tratti sia di sostanze colloidali ( il tè è infatti più denso dell'acqua se ci fai caso mentre lo versi) sia dei coloranti naturali del tè che essendo più pesanti tendono a depositarsi sul fondo in situazione di quiete. Bisogna infatti sempre mescolare l'infuso prima di servirlo altrimenti la prima tazza sarà leggerissima, l'ultima molto forte.
Interessante vedere come i cinesi nella loro cerimonia del tè invece di mescolare all'interno della teiera fanno più passaggi per riempire ogni tazzina, la loro maestria fa sì che il liquido sia esattamente euguale per ogni commensale.
Spero di vederti presto per farti sentire qualche altro aroma.

Anonimo ha detto...

Volevo approfondire appena il discorso sui pesticidi.
Non è proprio vero che è difficilissimo controllarli perché ce ne sono talmente tanti che se uno non sa quale cercare è inutile cercare. Questo poteva essere vero qualche decennio fa ma oggi alcune tecniche, come la gas-massa, permettono di identificare facilmente la presenza di pesticidi nel tè o in altri prodotti alimentari. Non è il caso di dilungarsi sul metodo di analisi, ma forse è interessante sapere che si basa su una "biblioteca" informatica di pesticidi davvero enorme, che viene usata proprio per individuare di che tipo di pesticida si tratta...
questo metodo di analisi è impiegato da molti laboratori e, tanto per fare un esempio, il Comune di Roma fa analizzare da un laboratorio chimico specializzato le partite di alimenti che finiscono nelle mense degli asili comunali, proprio per vedere se per caso nelle verdure fossero presenti 'sti famigerati (e davvero tossici) pesticidi. L'analisi è relativamente veloce e facile da "leggere".
La stessa cosa, si può fare sul tè, senza grandi difficoltà.
Consideriamo infine che i vecchi pesticidi, che poi sarebbero gli insetticidi usati per sterminare gli insetti che mangiano le foglie del tè sull'albero, decimando le produzioni, rimanevano belli e forti sulle foglie lavorate o semplicemente essiccate, finendo inesorablmente nel nostro organismo dove esercitavano tutta la loro tossicità. Fortunatamente nuove classi di pesticidi (ma spesso poco usate nel terzo mondo, e questo aprirebbe un discorso lunghissimo...) hanno la capacità di autodistruggersi appena dopo il raccolto, degradandosi a composti innocui.
Inoltre non tutte le piantagioni di tè "necessitano" della stessa quantità di insetticidi: alcune, più note, per esempio, possono permettersi meno pesticidi e quindi raccolti più scarsi in ragione del fatto che comunque possono rifarsi alzando i prezzi sui mercati mondiali. Alcune varietà, magari pregiatissime ma poco conosciute, invece, devono assolutamente impiegare questi prodotti se non vogliono essere costrette a uscire dal mercato a causa di raccolti disastrosi che si avrebbero senza la "protezione" chimica.
Purtroppo, a volte, economia, interessi di profitto, politiche sociali dei paesi poveri, scienza, tecnica e salute si intrecciano in maniera complicatissima....
vabbè, spero di non aver introdotto più confusione di quanta ne volessi eliminare.
Cordialmente,
gianluigi

madforthenet ha detto...

Salve a tutti .
Vorrei che fosse ripreso questo argomento perchè credo che sia interessante e proporrei che chi ha notizie nuove in merito positive e non le publlicasse man mano.
Ho trovato questo post facendo una ricerca in rete e mi interessa molto come credo ad altri e inviterei tutti a farsi fornire dal proprio negozio di fiducia anche se on-line info in merito e comunicarle poi a tutti.
Per intanto complimenti per il blog ed auguri di Buone Feste a tutti
Ciao