05 luglio 2005

Acqua!

L'acqua per antonomasia non sa di nulla... "insipido come acqua - è annacquato - sembra acqua fresca"... eppure la voce di popolo mai come in questo caso ha preso una cantonata. L'acqua ha un sapore ma soprattutto l'acqua interagisce con le sostanze che vi si trovano in infusione cambiando in maniera netta il risultato. La differenza di 2 tè euguali infusi in acque diverse non è euguale alla differenza fra le 2 acque ma mooolto più grande. Ci siamo divertiti a Bra, nella storica sede di Slow Food analizzando un Lung Ching fatto con un' acqua con basso residuo fisso, PH appena oltre il 7 ( leggermente acido quindi) e durezza molto bassa e un acqua con un residuo fisso molto più alto e una durezza elevata ( se non sbaglio la prima era la Guizza e la seconda la San Benedetto). Stessa partita di tè, stesso peso per lo stesso volume di acqua, stessa temperatura e stesso tempo di infusione, due bicchieri euguali, stessa quantità di "liquido" nel bicchiere... in due parole un confronto par condicio!
Risultati? sarei tentato di non dirvelo e lasciarvi provare ;-))... curiosi? va bene sarò bravo:
prima di tutto il colore decisamente diverso, nel primo campione ( acqua leggera etc) il colore era brillante 8 presuppongo aiutato anche dalla leggerissima acidità dell'acqua), nel secondo campione invece il colore era spento e appena un pò più scuro; il profumo nel primo campione era delicato, ampio e fragrante, nel secondo sembava più intenso ma in realtà era solo più "pesante", più denso e monocorde; in bocca le differenze erano ancora più marcate: mentre nel primo l'infuso era equilibrato con un amaro percettibile ma che lasciava poi la bocca ai profumi, nel secondo l'amaro sovrastava tutto rimanendo in bocca non come "mandorla amara" ma con una sensazione molto più secca.
Acqua, quindi, importante, importantissima da scegliere.
Ora lancio una piccola paranoia: sono convinto che ogni tè ha bisogno di un'acqua diversa, tè molto saporiti vogliono H2O con pochissimo sodio, molto leggere, tè delicati invece acque sempre leggere ma con una sapidità leggermente più spiccata; l'acidità ci deve essere sempre così come una bassissima durezza. Ditemi la vostra esperienza così magari riusciamo a creare anche qualche abbinamento!
PS avrò ripetuto la parola acqua 2 o 300 volte! Perdonatemi ;-))

3 commenti:

bibliotèq ha detto...

libricino pieno di cose fra le quali molti tè sconosciuti in Italia e rarissimi ( io ne sono particolarmente felice perchè ho in vendita molti di quelli di cui Schmidt descrive). Circa l'acqua...non mi fido molto, è un negoziante....ops anche io lo sono!!! Scherzi a parte se ci sono tè che si comportano accettabilmente con un'acqua dura è nche vero che non si esprimono al meglio. Certo non dico che se ti devi fare un tè aromaizzato al caramello... massacralo pure con quello che vuoi, anche il latte volendo, ma se devi bere un bell'oolong o un verde non da supermercato allora è un peccato non usare l'acqua giusta, sarebbe come bere un Brunello nei bicchieri della nutella.
Una curiosità, da dove scrivi? se sei di Roma, o passi da qui, ti faccio fare un bel giro del mondo annusando foglioline! ( nulla di illegale ovviamente! ;-))

Andrea ha detto...

A me non è piaciuto il libro di cui parlate perché l'ho trovato poco preciso proprio nelle indicazioni di preparazione ed infatti non ritengo corretto il discorso sul selfdrinker (mentre mi piacerebbe preparare delle schede di indirizzo per la scelta delle acque) e non sono convinto anche dell'affermazione che alcuni tè possono essere lasciate anche ore in infusione senza alterare il gusto.

bibliotèq ha detto...

Guarda Andrea che anche a me quel libercolo non convince, dice moltissime cose non corrette, è solo pregevole il fatto che parla di molti tè dei quali si trova poco poco in giro.!!!!