08 giugno 2005

la difficoltà del tè

Il tè è una passione che seguo da tempo, purtroppo in Italia è difficile trovare materiale, libri ed informazioni serie su questa materia; troppo spesso i libri sono traduzioni approssimate dove i nomi dei tè sono assolutamente fittizi, spesso ci si riferisce a studi di università che non esistono, sembra quasi che, viste le difficoltà, chi scrive sulle foglioline di Camelia spesso scopiazzi a destra e a manca senza nemmeno il buonsenso di capire che scrive.
Spero di riuscire a scoprire qualcosa con l'aiuto di chi scriverà con me questo blog, per ora raccolgo le informazioni che mi arrivano da amanti più o meno informati.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna ringraziare persone competenti come te che sanno indirizzare i gusti di chi magari ifno a poco tempo fa beveva solo tè commerciali o chi impazziva nel trovare miscele particolari. Non hai avuto paura di osare nelle tue ricerche, proposte e specializzazioni. Interessante è anche il discorso di abbinamento con cibo sia di carattere orientale che nostrano.
Luca
http://it.groups.yahoo.com/group/il_tcha/

bibliotèq ha detto...

Caro Luca ti ringrazio molto ma io non ho fatto assolutamente nulla che non fosse obbligato dalla mia passione. La ricerca è semplicemente l'espressione inevitabile della curiosità. Nessun merito, sarei stato un pessimo ( e scontento) impiegato, così invece mi diverto e posso chiacchierare con chi di tè ne sa molto più di me. Sono molto fortunato.

Anonimo ha detto...

Ciao Claudio
ho scoperto per caso che c'è questo blog sul tè e ne sono felicissima.Ho anch'io un negozio di tè ma chi lo dice che tra "concorrenti" non ci si può scambiare informazioni,dubbi,idee???!! Anzi,il tè è un mondo vasto,più cose conosci e più ne vorresti conoscere e..non è facile.Quindi scrivo (e leggo) da questo blog solo in qualità di appassionata di tè.
ciao
Francesca

bibliotèq ha detto...

Ciao Francesca
dove hai il negozio? ( dai che ti faccio un pò di pubblicità su questo blog), anche io non credo alla concorrenza, siamo colleghi e appassionati; di tè ce ne sono talmente tanti! Raccontami di come ti sei appassionata!!!

bibliotèq ha detto...

Non mi dire che sei Francesca della "Stanza del Tè"? Negozio superfornito! ho visto il tuo sito è mi è piaciuto molto. Sarebbe bellissimo se tutti no riuscissimo a ritrovarci ( anche se solo su internet) per parlare delle nostre esperienze e scambiarci consigli.

Anonimo ha detto...

Sì bravo sono io,La Stanza del te! E' il caso che ci diamo del tu anche nelle mail "ufficiali" di lavoro...Com'è nata la mia passione? Mah già da adolescente mi rilassava bere il mio tazzone di tè leggendo un libro o anche facendo niente,mica bisogna sempre fare qualcosa! Poi ho fatto un viaggio a Londra ben 10 anni fa e lì ho visto il mio primo tea shop (era Wittard): amore a prima vista!! Mai avrei pensato che ne avrei aperto uno anch'io parecchi anni dopo (2 anni e mezzo fa per essere precisi).Ho letto alcuni libri,mi riempio di tè la casa ogni volta che vado da qualche parte,mi piace il profumo,il sapore sempre diverso e dalle tante sfumature ma soprattutto quel momento tutto mio,di tranquillità mentre lo bevo,che sia da sola o in compagnia. La frase di Okakuzo descrive quello che provo alla meraviglia "Si beve il tè per dimenticare il rumore del mondo".La conoscenza non è mai abbastanza,il mio fornitore è stato e continua tuttora a essere una specie di guru del tè che subisso di domande.Vorrei andare in India o in Cina nelle piantagioni,magari si può fare un gruppetto (senza essere sponsorizzati da discutibili Associazioni con albi di sommelier del tè ancora più sdiscutibili)tra appassionati,se qualcuno ha qualche aggancio in questi posti per non andare allo sbaraglio. Concludo dicendo che chi ha un'attività come la nostra non è un commerciante,prima di tutto è un appassionato e se non ci mette amore non è in grado di trasmettere niente a chi entra nel suo negozio.
Ciao

Francesca

bibliotèq ha detto...

Incredibile coincidenza, anche io mi innamorai dei tea shop vedendo un negozio di wittard, il suo Spice Imperial è uno dei miei speziati preferiti e lo bevo anche adesso che sono decisamente più portato verso i "puri". Vorrei fare anche io un "pellegrinaggio" in Cina, devo ammettere che le difficoltà per organizzare un tale viaggio ( in modo da non fare un mero viaggio "turistico") sono molte, però sto consolidando i miei riferimenti cinesi visto che importo alcuni tè direttamente da Anhui. Spero il prossimo anno o quello dopo di concedermi un mese... magari si potrebbe organizzare qualcosa assieme, ci sono diversi appassionati che parteciperebbero. Spero che i campioni che ti ho inviato arrivino a destinazione presto, oltre i tè lavorati dei quali ho messo le foto sul blog ne troverai altri, lo Yu Lian Cha è fatto con Huang Shan Mao Feng, sentirai la differenza e, anche se è il meno bello da vedere, il suo sapore ti stupirà, ricorda un prato di campagna dopo che ha piovuto.

bibliotèq ha detto...

Ciao Andrea, aprire un negozio di sola vendita non è molto difficile, per quanto riguarda la legge il locale deve essere un C1 e essere a norma con le disposizioni sanitarie ( bagno essenzialmente, tessera sanitaria etc.), dal decreto Bersani in poi non esistono più le licenze, basta una comunicazione al Comune. Puoi aprire sia come Alimentari sia come Erboristeria ( in questo caso però la legislazione è diversa da regione a regione). Altro discorso è se vuoi fare un tea bar o una sala da tè, la somministrazione non è stata liberalizzata e nella maggior parte dei centri l'unico modo per avere una licenza è comprarla a carissimo prezzo ( poi le autorizzazioni della USL diventano, giustamente, anche molto più restrittive).
Per quanto riguarda i fornitori... consglio di andare a qualche fiera importante, in Germania ed in Francia ce ne sono almeno un paio l'anno. Personalmente sconsiglio i Franchaising ma anche li bisogna valutare volta per volta. Consigli di partire con una settantina di tè ( e simili) in modo da non avere roba che invecchia nei barattoli, gradualmente, al crescere della clientela, si aumenteranno le tipologie. La sclta dei tè è quella che caratterizza ogni negozio,ricordate che quelli che vendono di più sono (ahimè) gli aromatizzati, quindi non fate una carta di soli bianchi e verdi di gemma!
Altra cosa da ricordare e che con la vendita delle foglioline non si guadagna granchè, dovete avere anche dell'oggettistica, questa vi permette di essere più completi e un guadagno maggiore ( la ceramica non invecchia); l'estate il lavoro crolla, noi italiani non beviamo molto tè, quindi il lavoro invernale deve riempire il conto in banca per supplire ai 3-4 mesi in cui non si guadagna nulla. Più o meno il guadagno è intorno al 20% del fatturato se avete buoni fornitori e non fate ricarichi vergognosi. Comunque sono a vostra disposizione per ogni aiuto, più siamo e più persone scopriranno che sapore ha il vero tè! potete trovare tutti i miei riferimenti su www.biblioteq.it.

bibliotèq ha detto...

Dimenticavo: Luca è un grande esperto di tè ( e di musica lirica!) ma ancora non ha un negozio... chissà se alleandoci non riusciamo a fargliene aprire uno!!! che ne pensi Luca?

bibliotèq ha detto...

La prossima è il Tea & Coffee ad Amburgo dal 9 all'11 settembre; altra importante è Ambiente a Francoforte, di solito a febbraio. Prometto di tenerti informato in modo che lo puoi mettere sul sito ( di norma però sono solo per addetti ai lavori ma nessuno controlla....)

bibliotèq ha detto...

Perdonami per l'equivoco!!!!

Anonimo ha detto...

Ho scoperto questo blog cercando informazioni su vari tipi di te.Complimenti.Ti lascio questa massima che secondo me racchiude l'essenza del te

"Il tè è nient’altro che questo: far scaldare l’acqua, preparare il tè e berlo convenientemente" Sen no Rikyu-Matteo

Stefania ha detto...

ciao, sarà buffo ma sono emozionata di aver trovato su questo blog tante risposte alla confusione che ho in testa. Da qualche tempo ho un tarlo che mi dice di trasformare la mia curiosità e passione per il tè in qualcosa che assomigli ad un lavoro, ma dire che mi sento una goccia nel mare è un eufemismo...
più leggo e assaggio e più mi sembra di non sapre abbastanza e quindi anche il coraggio vacilla un po'.
Chiaro, questa mia presentazione mi fa sembrare una depressona, no, è che vorrei fare tutto per bene.
Insomma, ringrazio tanto per questa fonte di conoscenze, leggerò, chiederò aiuto, e credo farò una spedizione a Roma appena potrò

bibliotèq ha detto...

Carissima Stefania
spero tu riesca ad aprire quello che desideri, non ti preoccupare troppo, il mondo del tè è vasto ma se si tiene sempre a mente che c'è sempre qualcosa da imparare, è anche un lavoro bellissimo. Sono a tua disposizione per ogni informazione che ti può essere utile.
a presto è in bocca al...la teiera!

marianna ha detto...

Salve! Sono Marianna. Ho appena aperto una piccolissima bottega al naturale nel mio piccolissimo paese lucano (Maschito: 1800 abitanti!). Avrei bisogno che Voi grandi mi faceste un pò da guru nel meraviglioso mondo del tè, indicandomi magari anche qualche buon fornitore.
Grazie per la Vostra attenzione e... fatemi gli in bocca al lupo!!!

Ale ha detto...

Non sapevo dove altro postarlo... qui però si parla un po' di tutto, la passione, il sogno/desiderio di aprire un negozio tutto mio...tutte le sensazioni che ci stanno dietro...insomma il tè!

"[...] anche io so bene che il tè non è una bevanda qualunque. Quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la grandezza nelle piccole cose. Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito?
Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell'accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi, ha la straordinaria virtù di aprire una breccia di serena armonia nell'assurdità delle nostre vite. Sì, l'universo tende segretamete alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l'insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E, a ogni sorso, il tempo si sublima."

Muriel Barbery
"L'eleganza del riccio"

Ciao e apresto, Alessandro