01 febbraio 2006

Teiere !


Innanzi tutto chiedo scusa per non aver scritto nulla per così tanto tempo, purtroppo ( o per fortuna) il Natale è indispensabile per la vita del negozio e mi assorbe completamente tutto il tempo a disposizione.
Ed ora veniamo a qualche riflessione sul tè o meglio su una domanda che mi viene fatta molto spesso: “dove è meglio preparare il tè?”, mi rendo conto che se già è molto che si conosca l’utilizzo corretto della teiera diventa molto più difficile quale teiera è più indicata per un tipo o l’altro di foglioline.
Sui libri è possibile trovare delle indicazioni ma, a mio avviso, ci si può regolare ancor meglio utilizzando solo un po’ di logica.
Prima di continuare voglio però dire che tutto ciò che sto scrivendo è solo una mera indicazione e rasenta la pura accademia, non bisogna assolutamente essere troppo rigidi o bigotti altrimenti riduciamo il piacere ad un esercizio di stile.
Si dice che per ogni tè bisognerebbe avere una teiera, poi seguendo la lettura si comprende che, vista l’impossibilità di avere in casa decine di teiere, si può ridurre il tutto al numero di tre: una per i verdi, una per i neri ed una per i profumati, se poi utilizzate anche i bianchi sarebbe meglio armarsi di un pensile in più in cucina e prenderne una anche per loro ( d’altronde essendo tè regali mal sopporterebbero la comunanza con tè meno nobili…il razzismo!!!), poi se si prosegue a cercare sui libri scopriamo che le teiere in vetro vanno bene per i bianchi, la ceramica o la porcellana per i profumati, la terracotta per i verdi ed i neri, in pochi si dilungano sul perché, al di fuori di cose generiche tipo la terracotta assorbe gli aromi mentre la porcellana no, di qui l’ovvia conclusione che una serie di tè profumati resterebbe impressa nella porosità della terracotta mentre verrebbe lavata via dall’impermeabile lucidità della porcellana.
Proverò ad esaminare uno ad uno i materiali ma molto vuol dire anche la capienza e la forma della teiera, comunque per non mettere troppa carne al fuoco ne parlerò alla fine mentre elencherò quelle che sono le caratteristiche che bisogna considerare e che variano a seconda del tè:
1 la memorizzazione dei profumi ( ossia se le pareti sono impermeabili o porose)

2 la capacità di mantenere il calore che non serve a far si che se ci beviamo il tè dopo mezzora sia ancora caldo ma a fare in modo che l’infusione sia dall’inizio alla fina alla stessa temperatura ( avete mai pensato quanto si raffredda l’acqua in un infusione di 10 minuti?), ricordate che anche la forma incide su questo, una teiera con una base molto larga farà si che se la teiera non è piena ci sarà molta aria all’interno con una dispersione maggiore, una sferica sarà al contrario ottima sotto questo punto di vista.
Su questo punto devo fare una mia osservazione, spesso si dice che in una teiera piccola il tè viene meglio, questo è vero se si fa come fanno i cinesi e cioè con infusioni molto brevi e ripetute oppure se si usa una teiera in ghisa ( la quale mantiene a lungo il calore), se invece usate una teierina da 0,3l per un tè che ha bisogno di sette minuti di infusione l'acqua che all'inizio sarà ad una temperatura di 95°C scenderà troppo rapidamente di temperatura e al momento di filtrare le foglie sarà sotto i 60°C compromettendo così il buon dissolvimento degli aromi!!!
Secondo me la scelta della teiera dipende tutto da questo… più altre esigenze che non incidono sulla qualità del liquore ma sulla facilità di utilizzo della teiera ossia:

3 facilità di pulizia, siamo pigri e non c’è nulla di peggio che un lavandino otturato o con foglie incastrate nel beccuccio, attenzione però che a volte un beccuccio troppo grande aiuta la dispersione del calore.

4 peso della teiera, ho notato che una teiera troppo pesante viene utilizzata più di rado, considerate che oltre il suo peso va aggiunto quello dell’acqua.siamo sempre pigri no?

5 fragilità, qui subentra la paura di romperla, in questo caso si lega al punto 6 che tratta del costo, sempre per esperienza personale ho notato che se è una teiera costosa viene relegata nella credenza, in bella vista sì ma mortificata nella sua vera essenza: fare bene il tè, con questo non dico di non comprare una teiera costosa anzi, di norma sono anche molto buone, basta pensare ad una teiera in ghisa, solo che se la comprate dovete utilizzarla, più si usa e migliore sarà il vostro tè.

Allora partiamo:

La ceramica
la maggior parte delle teiere sono di ceramica smaltata, costa poco, è inerte o meglio non memorizza gli aromi ( almeno all’inizio), mantiene il calore, si trovano le forme più strane, tende a sbeccarsi ma non a rompersi, io le trovo ottime come teiere da combattimento o nelle grandi misure quando ho gli amici a casa. Altra puntualizzazione è che tutte le teiere si macchiano, il tè ma anche gli infusi contengono sostanza coloranti che si innamorano delle pareti e di tutti gli interstizi delle nostre teiere, a lungo andare si forma quella che viene chiamata “camicia”, è semplicemente un deposito di tannini che isola ancor meglio il liquore dalle pareti della teiera, peccato che trattiene anche un po’ di più gli odori e l’umidità, quindi attenzione a riporre con il coperchio aperto la vostra fabbrica di tè! Con il tempo tende a creare una sottile craccherellatura che si macchia facilmente.

La porcellana
Nobile, sottile, traslucida, leggera, io preferisco la variante più giallognola della Fine Bone China.
Stesse caratteristiche della ceramica anche se molto più leggera, di norma più costosa, non si sbecca ma si scheggia. Sul mantenimento del calore dipende dallo spessore, più è costosa e più e sottile e più perde calore in fretta. Difficile trovare teiere oltre il litro, il litro e mezzo. Non “craccherella” ma può ingiallire dopo molti anni.

La terracotta
Inizia da lei la storia del tè, è la mamma di tutto. Ne esistono tante qualità, la migliore è quella yixing ricavata da tre argille diverse, sottilissima, serica al tatto, decisamente meno porosa rispetto alla terracotta normale, peccato che le vere …. Sono difficili e costose da trovare ma a questo ci aiutano gli astuti cinesi con copie della loro stessa produzione, si trovano buone teiere a partire dai 20 euro, per una vera…. Difficilmente si va sotto i 100. Mantiene bene il calore, perdita un po’ veloce in quelle piccole, memorizza tantissimo e qui la “camicia” con il tempo diventa un tuttuno con il materiale, dopo mesi di utilizzo basterà scaldare la teiera per sentire il profumo del tè preferito. Magnifica attesa.

La ghisa
Vanno di moda come tutte le cose giapponesi, sono belle, sono costose, molto costose se di buona qualità. Si pensa sempre alla ghisa come giapponese ma in realtà in Cina se ne producono di eccelse, peccato che da noi arrivano solo cose di media fattura. Quando ne comprate una controllate bene la smaltatura interna, deve essere liscia ed omogenea, in pochi pensano a quanto è importante questa cosa ma basta una smaltatura fatta male che vi ritroverete con un soprammobile rugginoso che costa una barca di soldi, meglio se è smaltato anche il coperchio. Come dicevo di norma quelle giapponesi sono di gran lunga migliori, attenzione alle dimensioni, una da mezzo litro pesa circa un chilo che con l’acqua arriva a un chilo e mezzo…
Importantissimo ricordare due cose: la teiera deve assolutamente essere riscaldata altrimenti vi ritroverete con acqua tiepida; non è un bollitore, io ritengo che sia veramente una pessima idea quella di far bollire l’acqua nella teiera che poi userete, molto presto vi troverete con l’interno incrostato di calcare e comunque l’acqua risulterà sempre torbida, in più la ghisa e ancor di più la smaltatura diventeranno fragili.

Il vetro
Elegante,il modo migliore per gustarsi l’aspetto dei tè. Le foglie che danzano, il colore che cambia, la trasformazione dell’acqua in…senza scomodare nessuna entità divina… sicuramente è un materiale d’effetto, rende la teiera elegante e non stona nella vetrina in salotto, è perfetto per i tè lavorati dove l’aspetto scenografico fa parte integrante del piacere. Problemi: perde velocemente calore ( di qui attenzione ai tè bianchi di lunga infusione, sicuramente belli a vedersi ma in questo caso un copriteiera è d’obbligo), se si scheggia diventa inutilizzabile, si deve pulire bene anche l’interno quindi ci sono grossi problemi con i beccucci stretti e le macchie di calcare una volta asciutte sono veramente brutte quindi armiamoci di pazienza e straccio inumidito!
Certo che una teiera trasparente illuminata dalla candela dello scaldino con dentro un liquore color tramonto… rende più piacevole l’inverno.
Attenzione all’acquisto, deve essere in vetro termopresistente ( detto anche vetro chimico o vetro al boro), sottile per evitare rotture dovute allo sbalzo termico. Sono le uniche che a mio avviso non hanno bisogno di essere preriscaldate molto.

Argento e metallo
Non mi piacciono, pessime per trattenere il calore non sono mai riuscito ad ottenere buoni risultati, ma se proprio dovete meglio l’argento ( e poi vi divertirete a pulirle senza usare detergenti…impossibile).
Attenzione a quelle in rame, bellissime, che si comprano nei paesi arabi, se non sono più che ben stagnate all’interno diventano tossiche ( verderame docet).

Plastica
Nemmeno a parlarne, ci sono delle cose dove esiste uno scontro ideologico!

Finito! Non vi ho detto quale teiera con quale tè perché ciò non è possibile, ho cercato solo di elencarvi delle caratteristiche di cui tener conto a seconda del tè che volete fare( un tè con infusione veloce va bene con tutti i materiali e allora qui cercheremo ciò che ci aggrada di più, uno lento va bene con materiali che conservino il calore a lungo etc etc).
Per concludere negherò tutto ciò che ho detto informandovi che io credo nel detto cinese che “ una teiera è una scelta dell’anima, può anche essere bruttissima ma se toccandola sentite che è la vostra quella deve essere”, ricordate che, come la tazza, è un oggetto che vi segue ogni giorno in uno dei pochi momenti che vi riservate a voi stessi. Prima di comprare TOCCATELA!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire?! Sei stato preciso, puntuale, completo.
E pensare che stavo meditando anch'io in questi giorni di fare un post sulle teiere!
Mi hai preceduta e quindi non aggiungo altro: hai spiegato tutto alla perfezione.

Un abbraccio al sentore di cannella

bibliotèq ha detto...

Ecco fatto ch'ien, spero di esserti stato d'aiuto. per quanto riguarda la frequenza di aggiornamento sul blog purtroppo avendo un negozio non rtiesco ad avere molto tempo a disposizione, cerco di fare il possibile. a presto.

Anonimo ha detto...

Sono un nuovo utente, del blog e del negozio. Voglio solo farti i miei complimenti per tutto...a presto.

MissPurple ha detto...

Perfetta risposta alla mia domanda di prima. Ho capito. Però quelle in ghisa sono bellissime e una penso di prenderla. ;)
Jo Mason
http://sestopotere.blogspot.com

scriccia ha detto...

Bellissimo blog. E finalmente qualcuno che mi ha spiegato le caratteristiche delle teiere!
E' già da un po' che me ne volevo comprare una, ma poi oltre la spesa, avevo paura di fare un cattivo acquisto..
quindi che il mio ragazzo di prepari.. il Natale è vicino... :-)
Marta

emtolor ha detto...

Ciao a tutti!
Scrivo in merito ad un problema che mi sta affliggendo.Ho una bellissima teiera giapponese in ghisa che uso regolarmente. Purtroppo ieri una piccola parte della SMALTATURA INTERNA si è staccata, lasciando scoperta la ghisa. Ho appreso la cosa con mio estremo dolore, ma dovendo andare avanti adesso ho bisogno di sapere: posso continuare ad usare la mia teiera oppure l'incidente l'ha resa inservibile e tossica? Se si, che accorgimenti devo prendere?
Grazie a tutti anticipatamente per l'auito.
Ciao, Emiliano.

bibliotèq ha detto...

mmmh brutta cosa, alle teiere ci si affeziona moltissimo. La ghisa purtroppo tende ad arrugginire... prova ad asciugarla benissimo appena l'hai utilizzata, se poi vedi comparire della ruggine....